lunedì 28 aprile 2014



« Quando entrate in una foresta, ricordatevi che in quel luogo è presente una moltitudine di creature che vanno e vengono, occupate in diverse attività, e che quelle creature vi vedono. Cercate di entrare in relazione con esse, anche rivolgendo loro la parola per mostrare che ne apprezzate il lavoro.
Avvicinatevi a una quercia, a un abete… Appoggiate la mano sul suo tronco e dite a quell'albero: «Come sei bello! Come sei forte! Dammi un po’ della tua solidità e della tua resistenza... E ti incarico anche di un messaggio per tutti gli altri alberi della foresta. Dì loro che sono magnifici e che li amo. Saluta ciascuno di essi da parte mia, trasmetti loro il mio bacio», e poi baciate l’albero. Le entità che lo abitano si affretteranno allora a trasmettere il vostro amore a tutta la foresta, e mentre voi proseguirete il cammino, le altre entità che hanno ricevuto il vostro messaggio usciranno dagli alberi per salutarvi, danzando al vostro passaggio. Quando tornerete a casa vostra, sarete felici, come se aveste incontrato degli amici. »



domenica 27 aprile 2014

Difficile da leggere, ma necessario.


È stata una lettura, per certi versi penosa. Soprattutto nella seconda parte, quella dedicata alle torture che riserviamo a coloro che oramai, nella cultura dominante, sono diventati degli oggetti, dei prodotti ed hanno perso i connotati utili ad identificarli come esseri viventi; perdendo anche ogni diritto alla compassione ed all' amore. 
Questo libro fa riflettere, come già fecero i libri di Safran Foer (Se niente importa) e di Masson (Il maiale che cantava alla luna).

martedì 25 febbraio 2014

La figlia





Ho faticato ad entrare in sintonia con il ritmo impartito dall'autrice al libro, non è un romanzo, non è neppure un saggio e nemmeno una testimonianza diretta, ma un miscuglio di tutti e tre. Superate le difficoltà, causate anche da una serie di refusi, ho potuto finalmente apprezzare la ricostruzione degli eventi.
La storia romanzata della vera morte di Ana Mladić e le atrocità commesse, in Bosnia-Erzegovina, dal suo potente padre, mi hanno alla fine coinvolta e sconcertata. 

venerdì 7 febbraio 2014

Il cielo di stagno



E' il quarto libro della serie di Martin Bora che leggo e, forse anche perché l'ultimo scritto dall'autrice, è quello che più mi ha chiarito da cosa sono attratta.
Non è tanto la trama in sé a farmi apprezzare i libri della Pastor, non tanto il dipanarsi degli intrighi e la soluzione dei gialli, quanto piuttosto la vicenda umana di Bora e di quanti, tedeschi come lui, hanno vissuto ed agito in quel periodo storico.
Sono i pensieri ed i travagli intimi di fronte all'evidente delirio ed abominio di determinate decisioni, che mi interessano.
Sono i metodi di elaborazione dei fatti, le scelte possibili, le risoluzioni attuabili, a volte dolorose, che l'uomo trova per salvarsi.
Sono i mezzi a cui il vero sé attinge per costringersi a mantenere la propria lucidità e soprattutto la propria Umanità.

domenica 2 febbraio 2014

La vergine dei sussurri


Una immersione totale nel medioevo, 200 pagine che si fanno leggere in poche ore e che rimandano ad una realtà fatta di credenze popolari ed illusioni, di fede ed ignoranza, di dedizione ed impotenza. 
Una realtà dove il misticismo e la spiritualità sembrano essere più una via di fuga, che una reale vocazione.

venerdì 31 gennaio 2014

Una stella incoronata di buio



"Seduti sulle macerie della storia, bisogna avere il coraggio di fissare l'abisso fino in fondo."
Questo libro mi ha molto colpita.
Colpita per la capacità della Tobagi di ricostruire, per la tenacia nel ricercare e riannodare i fili, per la passione e l'empatia che la contraddistinguono.
Mi ha colpita per l'atrocità degli atti compiuti nella storia recente del nostro paese, di cui conosciamo a malapena la punta dell'iceberg.
Quella storia, che sin dalla mia infanzia, ho visto scorrere sullo schermo in bianco e nero del televisore e sulle pagine dei quotidiani.
Quella storia che, superficialmente, accettai così come, man mano, venne raccontata: censurata e distorta.
Mai, come durante la lettura di questo libro, mi sono sentita così impotente e manipolata. Mai ho sentito così cocente lo sconforto per tutti questi processi (per forza di cose) inconcludenti, a causa dei depistaggi e delle menzogne avvallate ed avvalorate proprio da chi avrebbe dovuto governare questo paese.
Grazie a Manlio Milani per lo sforzo enorme che ha fatto e che continua a fare, nel ricercare delle risposte.

giovedì 16 gennaio 2014

Auguri